La diffusione della dieta mediterranea come principio di benessere. Il Gruppo Policlinico Abano punta all’equilibrio fisico e mentale dei propri pazienti, offrendo check-up gratuiti per combattere l’obesità
Equilibrio, vigore fisico e mentale. La derivazione del termine moderno dovrebbe riprendere il significato dato dai romani e dai greci: modo di vivere. Ma oggi la parola dieta ha assunto una valenza che viene intesa in maniera estremamente diversa rispetto al senso imposto dalle civiltà antiche. Urge dunque riavvolgere il nastro. Riprendendo ciò che era in origine si percepisce la modernità di questa parola che è sì connessa all’assunzione di cibo, ma è altresì legata ad un approccio al quotidiano che vuole prendersi cura del proprio essere.
La dieta dunque non va intesa come privazione, ma come abitudine al sano e al buono, prediligendo la qualità rispetto alla quantità. Partendo da questo presupposto il Gruppo Policlinico Abano ha promosso un particolare “open day” del tutto gratuito in tutte le strutture sanitarie gestite sul territorio nazionale: le persone che lo desidereranno potranno ricostruire o rafforzare il rapporto con il proprio corpo, contando sulla presenza di esperti e di operatori del settore che si confrontano costantemente con i problemi legati alla nutrizione. Gli utenti verranno sottoposti ad una visita che non prevede alcun tipo di esborso economico e che consentirà di avere un quadro chiaro e dettagliato del proprio stato nutrizionale. Uno screening che rientra negli eventi programmati all’interno della Settimana internazionale contro l’obesità.
Uno sforzo importante che, come già ribadito, vede nella gratuità uno dei suoi punti di forza. L’iniziativa, coordinata dal dottore Ezio Di Flaviano, non solo pone il paziente al centro del processo di gestione del Gruppo Policlinico Abano, ma offre, a chi ne ha la necessità, di aprire una porta sul proprio futuro. È un processo complesso in cui la comunicazione assume un ruolo di primaria importanza: il cibo, se governato con intelligenza, è esso stesso presidio curativo. Del resto è questo il principio cardine della dieta mediterranea, nominata dall’Unesco patrimonio intelligibile dell’umanità: essa è capace di assicurare lunga vita e benessere. Un valore che merita di essere ricordato, evidenziato e condiviso, soprattutto adesso che il problema dell’obesità è in costante aumento e le percentuali italiane dei soggetti con problemi di peso sono oramai prossime a quelle statunitensi. Occorre dunque fare qualcosa. Subito.
«Il peso – rimarca lo stesso Di Flaviano – è il risultato della somma di quattro componenti corporee importanti: acqua, ossa, massa grassa e massa magra muscolare. È fondamentale prendere coscienza di ciò che siamo e analizzare alcuni indicatori che forniscono informazioni di assoluta rilevanza. Chi si recherà presso le nostre strutture verrà accolto da una dietista specialista che procederà prima di tutto ad un colloquio conoscitivo e poi all’effettuazione di alcuni esami specifici, partendo dalla misurazione dell’indice di massa corporea (Imc). Esso consente di sapere il grado di adiposità grezza, permettendo di avere una classificazione immediata e obiettiva di un’eventuale malnutrizione per eccesso o difetto. Per fare ciò verrà utilizzato uno strumento bioelettrico che rende tale misura quanto mai precisa ed affidabile, dando modo di valutare anche il metabolismo basale ed il dispendio energetico. Altro valore da tenere in debita considerazione è la circonferenza della vita e del tessuto adiposo addominale. Da ciò, infatti, si riesce e capire la correlazione tra un soggetto in sovrappeso e il rischio di sviluppare malattie legate al grasso addominale, come le patologie cardiovascolari, il diabete mellito di tipo 2, la sindrome metabolica e la dislipidemie. Non va poi trascurata la circonferenza del collo: se superiore a 40 centimetri nelle donne e 42 negli uomini, essa è responsabile di alcuni disturbi dovuti al grasso accumulato, come il russamento e le apnee notturne. Eseguiti questi passaggi è la competenza del medico a fare la differenza, con un’indagine che consente di definire i rischi connessi all’alimentazione errata, l’età biologica e non anagrafica dell’individuo, le devianze che hanno portato al fenomeno dell’obesità. Dalla convergenza e dallo studio di queste realtà è possibile strutturare un percorso terapeutico personalizzato che basa la propria efficacia su un’alimentazione sana ed equilibrata, capace di proteggere il cuore e non solo. Le cure che verranno ritenute più appropriate potranno essere poi erogate in regime di convenzione con il sistema sanitario nazionale, come nel caso del ricovero».
Sulla base di questo scenario, presso la Casa di cura di Abano Terme è stata già programmata una prima giornata di visite che avrà luogo il 14 ottobre dalle 9 alle 15. La Casa di cura Villa Igea di Ancona anticipa leggermente i tempi: mercoledì 12 ottobre dalle 14 alle 18. Per il Centro medico Life Care di Pescara è stato calendarizzato il primo appuntamento per venerdì 14 ottobre dalle 9 alle 13. L’obiettivo principale del programma è chiaro: ridurre i rischi connessi al grasso in eccesso. I dati sui quali gli scienziati si confrontano sono allarmanti: l’obesità è una malattia cronica e come tale necessita di interventi e di equipe formate e ben strutturate. Ecco perché bisogna affrontarla non solo dal punto di vista medico, ma anche psicologico e fisico: si tratta del cosiddetto approccio multidisciplinare che ha fornito il raggiungimento di obiettivi quanto mai lusinghieri.