
di Asmara Bassetti
«Alla luce di quello che questo libro rappresenta, un giorno riusciremo a ricavare spazio per affrontare questo argomento, perché merita un’attenzione non da poco» apre così Ernesto Pastore, dopo i saluti di benvenuto del vice sindaco Giovanni Battista Morelli, la presentazione del libro di Arcangelo Badolati, “Io d’amore non muoio”, svoltasi sabato 7 maggio presso la sala consiliare del comune di Amantea.
Un viaggio nell’universo femminile che passa per la letteratura, la storia, la cronaca, accompagnato da testi teatrali e letterari dove protagoniste sono donne coraggiose che hanno, seppur in modo diverso ,influito sulla società, scappando da un destino di subordinazione all’uomo, anche se con epiloghi tutt’altro che positivi.
Ad intervenire anche il consigliere della consulta delle pari opportunità di Amantea Giusi Osso, che ha sottolineato le varie sfaccettature della violenza, che non è solo fisica, ma soprattutto psicologica, molto spesso consumata attraverso le mura domestiche e per questo non denunciata per “vergogna”. «Parlarne è già un punto di partenza – dice – e in questo, fondamentale è stata la collaborazione con le altre associazioni». Non a caso, ad essere presente era anche la presidente della Fidapa, Clara Sciandra, rammaricata perché «la nostra società non riesce ancora a considerare la donna come in effetti essa è», che ha concluso il suo intervento augurandosi che in futuro non si parli delle violenze subite dalle donne ma dalle attività svolte per combattere gli atteggiamenti nocivi.
«Il libro di Badolati è uno spaccato delle figure femminili che si sono distinte per aver saputo affrontare tragiche situazioni della vita accanto a mariti o figli violenti. Non solo la storia ce lo racconta, ma anche l’attualità». A parlare così il sindaco Monica Sabatino, che si sofferma sul fatto che solo la cultura può salvare una donna da un uomo che tenta di annichilirla. «Ma sono i genitori che devono spronare i giovani verso questa strada, i quali non devono essere la controparte dei docenti» puntualizza ancora il primo cittadino.
«Non c’è mondo peggiore per una donna che la ‘ndrangheta» è uno dei commenti di Badolati, che tesse le fila del suo libro, parlando delle violenze subite dalle donne negli anni, da Ipazia D’Alessandria, a Giovanna D’Arco, da Roberta Lanzino a Fabiana Leuzzi, donne di ieri, donne di oggi, donne che sono state vittime di carnefici senza scrupoli, ma anche donne coraggio che hanno trasformato il loro incubo in una favola a lieto fine.
A raccontare tutto questo anche la giornalista Federica Montanelli, curatrice della parte artistica del testo, che ha narrato alcuni dei versi più significativi contenuti nel libro, sono lettere, pensieri e commenti delle donne, le donne di ieri che per tramite dell’autore parlano all’uomo ed alla donna di domani… affinché d’amore si possa solo vivere.