Generazione TVB: il ritratto degli adolescenti di oggi

Un libro rivolto agli adulti, ai genitori, ai docenti, agli educatori ” Generazione Tvb” di Tiziana Iaquinta, terapeuta psicoanalitica  e Anna Salvo, pedagoga, edito da ” il Mulino” e presentato al liceo  scientifico ” Fermi” di Cosenza.
Il ritratto degli adolescenti di oggi, ” nativi digitali” perennemente interconnessi , che vivono la realtà attaccati al  rettangolo del loro smartphone  e connessi  ai social network o alle app di instant messaging. Tutti insieme ma ognuno distante dall’altro legato ad un mondo altro che appartiene a latitudini sconosciute, a limbi impenetrabili e indicibili, sicuramente incomprensibili per gli adulti.
Eh, sì, perché il problema che il libro fa rimbalzare è il rapporto tra adolescenti e adulti che sottovalutano fortemente la complessità di questa età di crescita e formazione e tendono a stigmatizzare i giovani con espressioni del tipo ” io sono il migliore amico di mio figlio,” ” i ragazzi sono privi di senso di colpa oggi”, vivono il loro tempo in maniera quieta magari perché stanno chiusi, ermetizzati nelle loro stanze , in silenzio , cattutati dalla magmatica ragnatela del web.
Ma chi sono questi ragazzi ? Possibile che siano così asettici, privi di sussulti, rotture, drammi adolescenziali, sensi di colpa, emozioni e sentimenti?
Che abbiano bypassato tutte le generazioni di adolescenti precedenti così dilaniati dentro e problematici , una sorta di gioventù bruciata che non esiste più ?
Le autrici ci dicono , anzi ci urlano che è esattamente il contrario e  queste pagine lanciano un campanello di allarme per genitori, educatori e psicologi, che non sembrano troppo capire quanto stia davvero accadendo. Ed è grave questo ” quietismo” dei grandi che non hanno percezione sulle implicazioni future di questo fenomeno di alienazione virtuale  specie nella sfera degli affetti , dell’amore, del sesso.
Perché chi riduce il mondo al virtuale perde di vista il reale , il sentimento, le emozioni .
Ci si piace attraverso un messaggio Wathsapp, e ci si lascia su Twitter mentre dietro la tipica porta chiusa della stanza – sottolineano le autrici -” non c’è il silenzio che porta pensiero e riflessione. Ma c’è una iperconnessione pervasiva – una generazione lasciata ore, anche di notte, con lo smartphone – dentro una bolla difensiva”.
Pericolosissimo.
Perché cosa accade quando la realtà penetra nella bolla? Capitano cose negative, si pensi ai tanti casi di adolescenti che fanno rimbalzare le foto intime di ragazzine sul web, le espongono e abbandonano,ragazzini che compiono gesti inconsulti anestetizzati ( le storie dei sassi lanciati dai cavalcavia insegnano), i casi estremi di suicidio.
Un libro dunque per adulti ma al servizio dei giovani verso i quali le autrici provano grande simpati e non esprimono giudizi morali.
Un libro necessario per fermare lo sguardo su questi ragazzi e aiutarli a crescere in maniera consapevole in cui i sentimenti occupino un posto importante e siano quelli veri non quelli chiusi nella boccia di un pesce.

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Articolo di Alessandra Caruso