Giornata nazionale del malato: diAMO valore ai piccoli gesti! Sanno fare grandi differenze

Oggi 11 Febbraio giornata mondiale del malato, mi soffermo a chiacchierare con chi è sempre dalla parte del malato, della fragilità, del prossimo. Tanti medici lo sono e ne fanno la loro bandiera, e, ad onor del vero mi pregio di conoscerne diversi, e, ad alcuni di loro chiedo, cantilenando, a che punto è il loro percorso verso la Santità. Ma oggi è necessario fermarsi e riflettere su quanto sia doloroso e faticoso affrontare la malattia da paziente in primis ma anche da medico. Il dott. Filippo Fordellone, che incarna il ruolo del volontario a sostegno della solitudine dettata dalla malattia, inizia la nostra chiacchierata affermando: “Da medici sappiamo bene quanta sofferenza c’è in quegli sguardi spenti…che sanno di speranza e di fiducia, che troppo spesso ancora viene tradita dalla sorte, noi Medici da sempre #sosteniAMO il valore di un gesto, di un sorriso, di una carezza…che vogliono dire vicinanza, prima ancora che terapia!”

Un terzo millennio, il nostro, ove anziché ammirare compiaciuti il progresso della scienza e della tecnica, nei risultati ottenuti, ci pone di fronte alle fragilità dell’essere ove la solitudine regna sovrana. Quanto divario in questa nostra società, quante famiglie senza cure, anche quelle più necessarie, quanti diritti negati, quante speranze disattese.

Ma la fragilità deve essere condizione da cui trovare nuova forza! Fragilità: un termine complesso entrato sempre più nella realtà quotidiana

Fragile è colui che vive una condizione di disagio legato ad uno stato di non salute, ad un’emarginazione o ad una condizione di indigenza. Una categoria destinata ad aumentare, vuoi per l’avanzare dell’età della popolazione, vuoi per il dilagare di tante patologie nuove e vecchie, vuoi per fattori contingenti legati alla crisi economica del terzo millennio. In molti, seguendo la scia di chi, per primo, ha dedicato riflessioni e attenzioni, ne parlano, ma a volte l’impegno professionale e la volontà non sono sufficienti ad arginare una condizione generale che presuppone attenzione, pianificazione e strategia.

In un mondo in cui oramai la parola d’ordine è “fretta” dovremmo tutti rallentare e riflettere sul significato della salute e soprattutto della malattia, non solo l’11 Febbraio data in cui si celebra la giornata mondiale del malato. Vogliamo unirci in questo giorno a tutti coloro che soffrono e sperano, ma anche a chi malgrado la sofferenza ha smesso di sorridere, a tutti loro indistintamente va il nostro impegno, il nostro sorriso, la nostra vicinanza e la nostra preghiera.

“Nulla è perduto e molto più è ritrovato quando si ha la capacità di amare a prezzo della propria vita e di credere” – Beato Luigi Novarese –

L.C.