Anche Hollywood piange la scomparsa di Elsa Martinelli

È morta nella sua casa romana  la ‘Audrey Hepburn’ italiana che conquistò l’America, Elsa Martinelli. Aveva 82 anni. Era malata da tempo. Un’icona di stile e di eleganza. Ha lavorato con i più grandi registi come Marcello Mastroianni e John Wayne.

Si è sposata nel 1957 con il conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito e ha avuto una figlia, Cristiana, anch’essa attrice. Nel 1968 si  risposata con il fotografo e designer Willy Rizzo.

Quella di Elsa Martinelli è una delle storie del “sogno italiano” del dopoguerra. Nata a Grossetto nel 1935 da una famiglia di origini umili, lavora, sin da piccola, prima in un negozio di cappelli, poi come commessa in un bar del e infine come cassiera in un altro bar, dalle parti di via Po.

Ma Elsa Martinelli era venuta al mondo con una luce diversa, una luce che la contraddistingueva tra le tante altre ragazze dell’epoca. Il suo era un fisico longilineo, un’eleganza naturale. Il successo arrivò per lei in un giorno qualunque, in una boutique di via Frattina. Il colpo di testa di Roberto Capucci la porta direttamente sulle passerelle dell’alta moda.

Grazie a Kirk Douglas parte alla conquista di Hollywood a soli vent’anni. Inizia una carriera lunga una settantina di film. La sua particolarità sta proprio nella sua voce roca, profonda, sensuale che piace ai registi dell’epoca. “È stata la più sexy di tutte”, disse una volta di lei Carlo Vanzina.

Nel 1956 vince l’Orso d’argento al Festival di Berlino come migliore attrice interpretando Donatella di Monicelli, una ragazza romana la cui vita cambia radicalmente grazie all’incontro con una ricchissima signora americana. La sua vita è stata una copertina, ricca di viaggi, party, eventi internazionali, mondanità.

Il curriculum dei suoi film comprende Costa Azzurra di Vittorio Sala (1959) e Un amore a Roma di Dino Risi (1960), Hatari! di Howard Hawks (1962), Il processo di Orson Welles (1962), La decima vittima di Elio Petri (1965), Sette volte donna di Vittorio De Sica (1967) per citare solo alcuni dei titoli della sua lunga filmografia. Fra i suoi partner di scena Robert Mitchum, Anthony Perkins, Charlton Heston, Richard Burton, Gerard Philiphe, Jean Marais.

Incide un disco come cantante, si cimenta come presentatrice del Festival di Sanremo nel 1971 insieme a Carlo Giuffrè e si improvvisa giornalista. Dagli anni Settanta lascia quasi del tutto il grande schermo ma continua a essere presente in tv, spesso ospite di talk show o con cameo di lusso nelle fiction.

Nel 1995 si racconta nell’autobiografia “Sono come sono. Dalla Dolce vita e ritorno”.
I funerali si terranno a Roma l’11 luglio nella chiesa di Santa Maria del Popolo.
Articolo di Alessandra Caruso