La Milano Fashion Week torna in forma phygital

In una Milano che ha imparato a vivere nuovi tempi e nuove forme di aggregazione, ad un anno esatto dall’inizio della pandemia, la quintessenza del Made in Italy torna a raccontarsi e raccontare la sua evoluzione nel collaudato fattore “phygital”, ovvero con presentazioni delle nuove collezioni sia in presenza che online.

Il proscenio della moda che attraverso la Fashion Week trova l’esempio più lampante del connubio di tutti i sensi, in questo delicato momento storico deve rimodellassi e rinunciare a quel colorato caos di modelle, stilisti, fotografi, buyer, media ed influencer che per una settimana intera invadevano letteralmente le più rinomate strade della capitale della moda. 

Tutti i grandi stilisti concordano sul fatto di dover dare vita ad un nuovo linguaggio comunicativo con cui raccontare al meglio le collezioni donna autunno-inverno 2021-2022 che caratterizzano la 64° edizione della Milano Fashion Week, in programma dal 23 febbraio al 1 marzo prossimi.

Quello del 2021 è un ricco calendario che ad oggi prevede 140 appuntamenti tra sfilate, presentazioni ed eventi, trasmessi online grazie alla collaudata piattaforma ufficiale della CNMI – Camera Nazionale della Moda Italiana.

Sarà una Fashion Week nel segno della qualità – fanno sapere gli organizzatori – che punta alle innovative modalità produttive attente più che mai al riciclo ed al riuso dei materiali, nell’ottica della sostenibilità e di una circolarità che parte dal filato ed arriva fino al prodotto finito.

La collaborazione della CNMI con Confartigianato Imprese ed il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia punta proprio su questi aspetti, attraverso progetti specifici su importanti tematiche quali inclusione, diversità, formazione, sostenibilità, narrazione, digitalizzazione e sostegno ai giovani talenti.

Tra le new entry dell’edizione 2021 spiccano in calendario nomi come Brunello Cucinelli, Alessandro dell’Acqua per Elena Mirò, Fabio Quaranta, Onitsuka Tiger, Dima Leu, il collettivo Budapest (che abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare nelle scorse edizioni del Fashion Hub MFW) ma anche tanti altri nomi nuovi ed habitué delle passerelle.

E l’apertura della kermesse meneghina non poteva non celebrare un tributo a Beppe Modenese, il compianto presidente onorario di CNMI, papà del Made in Italy e “primo ministro della moda” recentemente scomparso.

A seguire, “WE ARE MADE IN ITALY – The Fab Five Bridge Builders” – Oltre le categorizzazioni, oltre i pregudizi, l’evento digitale che punta a celebrare i valori dell’inclusione e della multiculturalità ed ha l’obiettivo di mettere in risalto il talento di cinque POC (People of Color) talents.

Sono molto felice di vedere anche per questa Fashion Week la partecipazione di molti nostri soci e la presenza di nuovi brand, a sottolineare l’importanza e la valenza della settimana della moda di Milano sia pure in un momento così difficile per la nostra industria – ha dichiarato Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, aggiungendo che – La promozione della diversità e dell’inclusività continuano ad essere pilastri fondamentali della nostra strategia, finalizzata ad offrire un’immagine della moda italiana sempre più prestigiosa, d’eccellenza, all’avanguardia e soprattutto consapevole.

Sul lato comunicativo la campagna MFW 2021 segue il trend della moda uomo di gennaio, con location d’eccezione sempre la Stazione Centrale di Milano,  questa volta con le due modelle Jiao e Djerra che vestono Marco Rambaldi, immortalate dal fotografo Stefano Guindani. 

Per la prima volta in assoluto le sfilate della Milano Fashion Week arriveranno anche a Roma, esattamente in Via Condotti sul maxi LED screen Urban Vision. Questo nuovo tassello va ad aggiungersi all’esperienza on street di Piazza San Babila a Milano e Times Square di New York.

Quando si parla di Milano Fashion Week non si può non citare il White Show, lo storico salone della moda contemporanea che per la prima volta invece di riempire i locali del Superstudio di Via Tortona sposta tutto sul digitale portando oltre 200 brand sui due canali digitali ufficiali, ovvero il sito internet del White e la piattaforma B2B marketplace.

A settembre torneranno gli eventi fisici, ora occorre dare più visibilità agli artigiani evoluti, un concetto non legato esclusivamente al fatto a mano, ma che deve puntare alla creatività ed alle nuove idee – ad affermarlo è Massimilano Bizzi, founder di White – Le piccole e medie imprese rappresentano più del 90% del settore moda. White negli anni ha contribuito a promuovere queste realtà di nicchia tra gli addetti ai lavori e continuerà a farlo, ma abbiamo deciso di promuovere una serie di iniziative per far conoscere le PMI anche al grande pubblico attraverso il digitale.

E così White 2021 digital format sarà un luogo in cui parlare di moda sostenibile ed artigianalità evoluta attraverso un calendario di webinair e special projects che saranno trasmessi in diretta dal 25 al 28 febbraio sul sito ufficiale whiteshow.com per completarsi con una serie di progetti di storytelling per raccontare il mondo delle piccole e medie imprese.

Anche nel 2021 il White Show continua la collaborazione con Altaroma che presenterà una selezione dei migliori designer. Sulla piattaforma di B2B i buyer invece potranno acquistare le collezioni di aziende del calibro di Faliero Sarti, Xacus, Pier Louis Mascia, Oof Wear e Yatay. Appuntamento quindi imperdibile per questa nuova veste del White Show di Milano, in digitale dal 25 al 28 febbraio.

Articolo e foto di Settimio Martire