Uno studio attento, preciso e puntuale che consentirà alle future mamme di scegliere il miglior percorso possibile per la nascita del proprio bambino e che permetterà ai medici di strutturare un piano socio-sanitario più idoneo e attento alle esigenze della paziente. Il Policlinico di Abano Terme ha portato a compimento un monitoraggio quanto mai esaustivo ed esauriente su uno dei dubbi che accomuna molte donne. Parto naturale o cesareo? La dottrina medica ha scritto pagine e pagine sull’argomento ed il parere del singolo medico, in rapporto al caso oggetto d’esame, è stato molte volte l’unico elemento di valutazione. Ora le cose potranno finalmente cambiare: lungo il cammino virtuoso della consapevolezza, dal team che si è occupato dell’indagine è stato assunto come riferimento un campione quanto mai copioso composto da centoventi donne in attesa, interessate da problematiche tra di loro non comuni, al semplice scopo di rendere ancora più ampio il ventaglio delle offerte possibili. Si tratta di un numero che consente di etichettare in modo quanto mai attendibile il monitoraggio effettuato. Nello specifico l’oggetto dello studio ha riguardato il rapporto che lega lo stress e il dolore al momento della venuta al mondo.
Se alcune conclusioni rispecchiano l’idea del sentito dire, entrando nel merito della ricerca, condotta dalla Divisione di Medicina perinatale del Policlinico di Abano Terme diretta dal primario Gianluca Straface, non mancano le sorprese: i livelli di stress percepito dalle donne sono significativamente più alti in coloro che hanno partorito per via vaginale rispetto a quelle che hanno scelto il taglio cesareo. Per contro il dolore percepito è maggiore nelle madri che hanno affrontato un parto cesareo rispetto a quelle che hanno partorito per via vaginale. Quello che rende lo studio estremamente interessante è la tempistica della rilevazione: le centoventi madri sono state ascoltate in fase di dimissioni a seguito del ricovero, a trentasei ore dal parto e poi a distanza di sessanta ore. Altri rilevamenti sono stati eseguiti ad intervalli regolari, con l’intento di avere un quadro dove le tinte fosche fossero praticamente assenti. Tutte le donne coinvolte hanno portato a conclusione una gravidanza singola e hanno espresso l’intenzione di allattare i loro bambini.
I risultati ottenuti dall’indagine, da adesso in avanti, consentiranno ora di procedere a dimissioni sempre più personalizzate con pieno controllo del benessere psicofisico e del dolore a favore di una ottimale prevalenza di successo di allattamento al seno: è questo una dato mai rilevato prima in letteratura scientifica.
Lo studio, condotto interamente su donne che hanno partorito nella struttura aponense tra settembre 2015 e febbraio 2016, è stato coordinato dal dottor Gianluca Straface in team con Lara Giliberti, Francesca Volpe, Barbara Benevento, Carlotta Bucci e Vincenzo Zanardo. Gli apprezzamenti per il lavoro compiuto non sono giunti soltanto dai medici e dagli addetti ai lavori. Anche le istituzioni si sono rese conto della validità dell’impianto impostato dalla struttura sanitaria di Abano: esso infatti si è classificato tra i primi tre vincitori al “Quality&Safety Day 2016”, promosso dalla Regione Toscana “come esempio di qualità e sicurezza nelle cure sanitarie”.
È già lunghissimo l’elenco delle regioni e delle strutture sanitarie che hanno chiesto al dirigente del Dipartimento di medicina perinatale del Policlinico di Abano Terme di presentare lo studio presso le proprie sedi, favorendone così la diffusione. Non mancherà dunque occasione di valutare ad personam quale sia l’impatto sul paziente di una ricerca che consente alle donne italiane di sentirsi più vicine, da Nord a Sud, nella condivisione delle proprie problematiche.