A San Pietro in Amantea si è discusso di violenza sulle donne in occasione della GDD

Una nuova e suggestiva location ha fatto da scenografia alla terza delle serate targate Grotta dei Desideri 2017. Il piccolo paesino di San Pietro in Amantea, collocato tra Amantea e Lago, si trasforma nel salotto buono sotto le stelle, location perfetta per affrontare il delicato tema della violenza di genere: La violenza sulle donne, appunto, un tema che in Italia sta riempendo le notizie dei telegiornali e purtroppo tante pagine di giornale.

Un salotto del tutto al femminile quello “Dalla parte delle donne”, con a capo la giornalista Federica Montanelli che, insieme all’avvocato Ilaria Lupi, al vice prefetto Emanuela Greco, alle psicologhe Simona Musacchio e Libera Reale ha trattato e “chiacchierato” a proposito di questo fenomeno in continua crescita.

Come sottolineato più volte dagli organizzatori: “La moda non è solo futilità, vanità, estetismo tour court o sensualità ma anche un modo per sensibilizzare le persone” e proprio partendo da questo concetto nasce l’input per questa serata culturale.

Sette milioni di donne vittime di femminicidio: le casistiche parlano chiaro. “Una donna su tre” viene uccisa per mano di un uomo. Questo è un quadro sociale allarmante, il risultato di una società malata. Per curarla o almeno migliorarla bisogna partire dalle basi.  “Come donna mi sento indignata per questi casi di violenza – ha detto l’avvocato Lupi- da avvocato ravvedo una insufficienza di adeguati strumenti di tutela, quindi mi piacerebbe portare avanti una politica di prevenzione”.

Ed il termine  “prevenzione” è stato sottolineato più e più volte dal Prefetto Gianfranco Tomao durante il suo intervento. Un modus operandi che sviluppa la cultura del rispetto della donna. Si avverte la necessità di mettere in campo delle iniziative che accompagnino i giovani nel percorso di sensibilizzazione. Questo, nella provincia di Cosenza e non, sta avvenendo tramite le scuole e soprattutto grazie all’associazione “Animed” di Cinzia Falcone. Far arrivare questo messaggio  ai giovani significa diminuire nel futuro atti di violenza.

Partendo appunto dai giovani, La Grotta dei Desideri ha deciso di coinvolgere in maniera diretta le scuole, attraverso la partecipazione al concorso dal titolo Love Addiction – “Storia di un amore malato”.
Premiati come vincitori gli allievi dell’Ascoli romana “Istituto d’istruzione superiore Eliano-Luttazzi Palestrina”. Un video intenso in cui vengono rappresenti i tre diversi messaggi che una vittima scrive alla madre, alla suocera e al marito. Uno spicchio di realtà visto e interpretato dalle nuove generazioni.  A ritirare il premio in loro rappresentanza è stata la docente Amelia Ciadamiro a cui è stato donato il tris di vini iGreco.

Quando una donna è vittima di violenza si trova già in una sorta di tunnel dal quale è difficile uscire poiché  i risvolti sul piano psicologico diventano devastanti. Le psicologhe Simona Musacchio e Libera Reale hanno discusso degli amori ossessivi,delle dipendenze affettive che non consistono più nell’avere al fianco un uomo, ma l’ossessione di avere una persona accanto a sé.
La violenza si manifesta dentro le mura domestiche in quanto l’uomo ha il pieno  controllo della vittima. È importante promuovere i “gruppi di sostegno” in quanto hanno la possibilità di esplorare il loro passato e condividere le loro esperienze.

Amare se stessi per essere amati e imparare a conoscere gli altri per essere amate. Il vice prefetto Emanuela Greco sostiene che le donne debbano essere educate fin da bambine al rispetto di se stesse, così da poter rispettare l’altro. C’è la necessità di educare le donne del domani “Non al principe azzurro che arriva col cavallo bianco per portarci via, ma alla crudeltà e alla realtà che si nasconde dietro agli uomini di oggi”. Non essere a conoscenza di questo argomento, significa avere già lo sguardo proiettato nel tunnel della violenza.

Ad alleggerire questa serata molto impegnativa sono state le sfilate di due vincitori delle scorse edizioni della Grotta dei desideri. La collezione di Danilo Forestieri è dedicata a Valeria Marini ,sua musa ispiratrice. Con la sua creatività spera di sostenere la donna, in modo da esaltarla più che sminuirla.
La vincitrice della scorsa edizione Ileana Colavitto ha incantato il pubblico con abiti virtuosi drappeggiati da note musicali per rappresentare quelli che sono i movimenti, i suoni e l’emissione della musica.

La donna è una fonte di stimoli per tutte le arti, in particolar modo per la musica. Enrico Caruso in arte “wecherù” ha composto con il suo Handpan, strumento simile ad una “conchiglia di mare” – così paragonato dalla Montanelli – una sinfonia rilassante e riflessiva per la serata.

“Noi donne abbiamo sempre avuto coraggio. Abbiamo combattuto e sofferto fin dall’antichità per dimostrare agli uomini e al mondo ciò di cui siamo capaci. Tante volte hanno provato a tapparci la bocca, spesso ci hanno tolto la vita. Siamo state schiave, siamo state prigioniere. Mai, però, abbiamo dimenticato i nostri diritti e la nostra dignità. Mai, mai, mai”.

 

Articolo di Alessandra Caruso