
È pronta a modificarsi la pianta organica della Procura della Repubblica di Paola. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha decretato il trasferimento del sostituto procuratore Anna Chiara Fasano che, a partire dalla prossima settimana, andrà a svolgere servizio in Campania e precisamente presso la Procura di Nocera.
Quella svolta nella città che ha dato i natali al Santo Patrono della Calabria è stata un’attività intensa e prolifica che certamente genererà ancora molti frutti negli anni a venire. Sono tante, infatti, le inchieste non ancora emerse alla luce del sole che hanno visto il magistrato impegnato nel coordinare le indagini, allo scopo di trarre tutti gli opportuni elementi di valutazione.
Dopo essersi laureata presso l’Università di Salerno e svolto tutto l’iter procedurale necessario alla nomina, la Fasano è giunta a Paola nel novembre 2015, impegnandosi su due fronti: la ricerca della verità e delle relative responsabilità. Il suo nome è impresso su fascicoli quanto mai gravosi che evidenziano il livello di illecito che il Tirreno cosentino nella sua interezza è in grado di produrre.
Qualche dato: il tentato omicidio a Diamante di Francesco Osso; gli oltre venti fermi effettuati nell’ambito dell’operazione “murales” per traffico di sostanze stupefacenti, con successiva trasmissione degli atti alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro; i provvedimenti presi in merito ai reati contro la pubblica amministrazione sugli appalti del servizio di gestione pubblicità che ha interessato molti comuni del litorale costiero; il tentato omicidio ad opera di Salvatore e Matteo Serpa. E ancora: l’indagine sulla morte del minore Carmine Ricco, per ritardi nei soccorsi; l’attività posta in essere nel centro di accoglienza Ninfa Marina di Amantea, con quattro arresti e relative misure cautelari per spaccio di sostanze stupefacenti; l’inchiesta sul caporalato portata avanti sempre ad Amantea; il rinvio a giudizio dell’ex dirigente del comune nepetino Giuseppe Sabatino per possibile corruzione elettorale; la cattura di un latitante a Firenze ricercato in Messico per reati connessi al traffico internazionale di stupefacenti, corruzione e collusione. Senza dimenticare, infine, le indagini intraprese sul fronte ambientale, soprattutto in tema di depurazione che hanno poi portato all’apertura di un percorso processuale quanto mai intenso.
Un lavoro certosino, realizzato grazie ad un piano di coordinamento strutturato con le forze dell’ordine per far sentire sul territorio la presenza dello Stato. Un progetto che ha dato seguito ad una corsa contro il tempo, per garantire a coloro che vivono nel rispetto delle leggi e in onestà, di proseguire il proprio cammino lungo questo percorso così virtuoso.
Adesso resta da decifrare il futuro: i fascicoli da scoprire non sono di certo pochi ed il magistrato che prenderà il posto della Fasano saprà certamente da che punto iniziare. Le connessioni tra la criminalità organizzata e le pubbliche amministrazioni sembrano essere quelle che generano maggiore interesse e sulle quali un prossimo intervento non appare così lontano. Voci di corridoio affermano, infatti, che l’occhio vigile della legge è concentrato sulla gestione di alcuni comuni della fascia costiera, già al centro di particolari attenzioni. Il quadro, da questo punto di vista, si andrà a delineare già nelle prossime settimane.