Il verbale di accertamento di violazione del codice della strada con riferimento all’uso del cellulare in auto, fa piena prova fino a querela di falso. E’ quanto dichiarato dalla Corte di Cassazione con la recentissima ordinanza n. 10870.
I giudici di Piazza Cavour, nel confermare un principio sancito dalle Sezioni Unite con sentenza n. 17355 del 24 luglio 2009, hanno riconosciuto la piena efficacia probatoria del verbale di accertamento di violazione del CdS. Tale efficacia, si legge nel provvedimento, concerne tutti gli accadimenti e le circostanze pertinenti alla violazione menzionati nell’atto, indipendentemente dalle modalità statica o dinamica della loro percezione, fermo l’obbligo del pubblico ufficiale di descrivere le particolari condizioni soggettive ed oggettive dell’accertamento.
Detto principio era stato disatteso dal giudice di secondo grado il quale aveva ammesso la prova testimoniale sull’uso del cellulare, nonostante la circostanza fosse stata attestata dal pubblico ufficiale.
La sentenza del Tribunale è stata però cassata con rinvio. Solo la querela di falso consente infatti di accertare, senza preclusione di alcun mezzo di prova, qualsiasi alterazione nell’atto pubblico della realtà degli accadimenti o del loro effettivo svolgersi.