Nella ricorrenza del decennale dalla scomparsa, Milano celebra uno dei più noti fotografi a livello internazionale come Gabriele Basilico (1944-2013).
Sono circa 500 le opere esposte in questa antologica dal titolo “Le mie città” che, a partire dal 13 di ottobre, celebra in due sedi espositive – Palazzo Reale e Triennale Milano – il primo grande omaggio al grande fotografo Gabriele (Dalmazio) Basilico.
Nato e vissuto a Milano Basilico è riuscito a cogliere le sfumature di questa città in continuo mutamento, raccontando attraverso la fotografia l’aspetto architettonico, artistico ma anche operaio ed antropologico, creando così una gigantesca banca immagini lunga oltre quarant’anni, custodita ora dall’Archivio Gabriele Basilico.
Le architetture e le mutazioni urbane delle città sono la cifra stilistica di Gabriele Basilico: “Le città sono come un libro che bisogna leggere per intero, diversamente si rischia di non afferrarne il senso”, scriveva Basilico nel suo libro “Architetture, Città, Visioni. Riflessioni sulla Fotografia”.
Questa mostra promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Triennale Milano, insieme ad Electa, realizzata con la collaborazione scientifica dell’Archivio Gabriele Basilico parla di città al plurale proprio perché come amava raccontare lo stesso Basilico “Negli anni Milano è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire”.
La mostra di Palazzo Reale, curata da Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia, presenta circa 200 opere selezionate tra i più importanti lavori dell’artista nel corso della carriera, realizzati in occasione di eventi internazionali nei quali è stato spesso l’unico autore italiano presente. La magnifica Sala delle Cariatidi in questo racconto per immagini diventa una sorta di centro del mondo, in cui perdersi negli scatti più suggestivi di città come Shanghai, Rio de Janeiro, San Francisco, Mosca, Londra, Parigi, Istanbul, Tel Aviv, Liverpool, Roma, Berlino, Valencia, Gerusalemme, Beirut, Amman, Montecarlo, Hong Kong e tante altre.
In Triennale viene raccontato invece dalla curatela di Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi, il percorso fotografico di Basilico, dagli esordi, inevitabilmente immersi nel clima del reportage sociale, fino ai più celebri e spettacolari lavori, uno su tutti “Milano Ritratti di Fabbriche” (1978-1980), raccontando quel legame più intimo con Milano e con le sue periferie, attraverso 13 serie fotografiche, centinaia di opere e immagini d’archivio in teca e vide, in cui anche la Triennale stessa ricopre un ruolo primario, essendo luogo molto apprezzato e fotografato da Basilico.
La mostra è accompagnata da un doppio catalogo pubblicato da Electa e disegnato dallo studio Tomo Tomo, che propone in oltre 400 pagine una narrazione sentimentale fatta di immagini, testi, incontri e ricordi restituiti da una ricca antologia. Il rosso minio, scelto per la copertina, richiama il colore della vernice antiruggine impiegata in molti cantieri e allude all’interesse di Basilico per gli spazi urbani, per le fabbriche e i luoghi del lavoro operaio, che ha saputo immortalare come nessun’altro.
Oltre al catalogo è disponibile un podcast prodotto da Triennale Milano che permette di approfondire la figura e l’opera di Gabriele Basilico.
Gabriele Basilico. Le mie città
Triennale Milano: 13 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024
Palazzo Reale: 13 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024
In copertina: Gabriele Basilico, Autoritratto/Self portrait, 2011 Foto di Gabriele Basilico/Archivio Gabriele Basilico