Si sono concluse nei giorni scorsi le riprese del cortometraggio “Il nostro sangue” con la regia di Gino Palummo. Scritto assieme a Milo Tissone ed Eleonora Bordi, è il saggio di diploma del giovane regista fiumefreddese Palummo, iscritto al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sotto la supervisione del maestro Gianni Amelio il corto è stato girato tra Longobardi (Cs) e le antiche mura del Castello della Valle di Fiumefreddo Bruzio (Cs) con il sostegno dalla Fondazione Calabria Film Commission.
“E’ stato il maestro Gianni Amelio a incoraggiarmi e a suggerirmi di realizzare il mio corto di diploma in Calabria – racconta il regista Gino Palummo – L’idea di girare nella mia terra mi frullava in testa già da tempo e le sue parole mi hanno definitivamente convinto. Sono entrato alla Sperimentale portando come cortometraggio di ammissione un lavoro girato in Calabria e l’idea di chiudere il percorso triennale nella scuola con un altro corto “dalla mia terra” mi ha entusiasmato. Ho preso ispirazione dalla mia famiglia. Soprattutto dai miei nonni. Mescolando le storie che mi raccontavano da bambino e osservandoli vivere, discutere, litigare e volersi bene. E’ uscita l’ossatura (ma soprattutto tanto muscolo) della storia. In alcune scene ho riportato dei loro piccoli e teneri gesti senza alterarli minimamente, perché già inimitabilmente autentici. Anche i nomi dei personaggi sono tutti rubati alla mia famiglia. Questo per ringraziarli di tutto”.
“Il nostro sangue -racconta nelle sue note di regia il giovane autore calabrese – è ambientato in una Calabria degli anni ’50. Protagonista la mia terra d’origine che fa da sfondo alla storia dei due protagonisti nati e cresciuti in un piccolo borgo. Due personaggi – aggiunge – che finiranno per essere rivoluzionari del loro tempo, negli atteggiamenti e nelle scelte: Peppino e Franchina”. Il film ha inizio ai giorni d’oggi, durante il loro sessantesimo anniversario di matrimonio per poi ripercorrere la loro storia d’amore e un antico segreto celato. “Il sangue è al centro del racconto- afferma Palummo- come pulsione, legame e sacrificio. Segna le tappe dei personaggi, in maniera metaforica o concreta, velata o nuda e cruda.
“Abbiamo girato circa una settimana in Calabria e abbiamo avuto una splendida accoglienza-conclude il giovane regista – fondamentale è stato l’appoggio della Calabria Film Commission senza la quale non avremmo potuto realizzare il corto di diploma. Ringrazio anche l’amministrazione comunale di Fiumefreddo e alcuni operatori privati che ci hanno messo a disposizione le loro strutture”.
All’organizzazione del corto hanno partecipato: Alessandro Elia e Walter De Majo. Alle luci Francesco Drago, per i costumi Ginevra Angiuli; scenografia di Benedetta Petrilli, suono Arianna De Luca e foto di scena di Alessandra Porto.
Articolo di Settimio Martire