Si chiama “Getting to ‘yes’” ed è un progetto sull’imprenditorialità giovanile finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi ERASMUS+ Youth Exchange, quello che in questi giorni si sta coinvolgendo a Palmse, in Estonia, 36 giovani ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 25 anni provenienti da Italia, Bulgaria, Lituania, Estonia, Danimarca, Macedonia e Spagna.
Capofila del progetto l’associazione Youth Senate Tallinn, una NGO che si occupa di creare opportunità per i giovani attraverso le attività dei progetti ERASMUS+, in collaborazione con le associazioni degli stati partecipanti di cui l’Italia è coordinata e rappresentata dal gruppo di lavoro Neverland Erasmus di Rende (CS).
A prendere parte al progetto (che ricordiamo ha lo scopo di formare e rapportare i giovani con il mercato del lavoro) dall’Italia sono partiti: Noemi Cimolini, Giuseppe Ragusa, Sara Rossi, Antonio Perciavalle e Michele Sicoli, gli ultimi quattro amanteani e studenti del Centro Linguistico Eureka che ha sede proprio ad Amantea. La struttura linguistica attraverso una collaborazione di esclusiva siglata con il gruppo Neverland, ha permesso ai giovani di essere formati sia sulla lingua che sulla cultura del paese baltico, ed arrivare preparati e con le idee chiare per confrontarsi con i loro coetanei di altre nazionalità, scoprendo così nuovi posti, nuove culture e nuove opportunità per il futuro. La location che ha ospitato i giovani è una vera e propria istituzione in Estonia, si tratta della Palmse Manor and Open-Air Museum, un’antica stazione della posta immersa nel Parco Nazionale di Lahemaa oggi divenuto museo, centro informazioni e laboratorio didattico.
“I nostri ragazzi sono dei ragazzi giovanissimi, e ben 4 di loro vengono dalla Calabria, grazie alla ottima e proficua partnership che siamo riusciti a creare con una scuola di lingua inglese di Amantea. Io sono davvero felice di vedere che questi ragazzi, che vivono in una regione che spesso viene vista come un deserto arido di opportunità, possano in questi giorni vivere un’esperienza che potrà, lo spero davvero, non soltanto migliorare il loro inglese in maniera pratica, ma anche, e soprattutto, prepararli al meglio per contesti internazionali dove spero un giorno potranno eccellere.” – fa sapere Andreas dell’associazione Neverland – “Sono contento di aver dato il mio piccolo contributo come coordinatore (insieme al mitico Emanuele) affinché tutto potesse funzionare per il meglio in fase preliminare (e di problemi ne abbiamo avuti parecchi), e sono ancora più contento perché riceviamo messaggi entusiasti da parte dei ragazzi che sono lì. Ognuno di noi può fare la sua piccola parte per la creazione di un mondo migliore, più giusto, più tollerante, più equo”.
Al termine del progetto, nella seconda decade di dicembre è prevista ad Amantea una conferenza stampa di chiusura progetto, in cui saranno presenti i coordinatori del Gruppo Neverland, i responsabili progetto del Centro Linguistico Eureka ed i giovani partecipanti che racconteranno di persona la loro avventura.
Articolo di Settimio Martire