Premio Salvamore, ponte tra Bologna e Morano Calabro

Lettera aperta al Sindaco di Morano Calabro

Egregio Signor Sindaco Mario Donadio,

a nome di tutta la famiglia di Salvatore Morelli, desideriamo esprimerle la nostra più profonda gratitudine per l’impegno e la sensibilità dimostrati nel ricordare un illustre figlio della nostra terra in occasione del Premio Salvamore a lui dedicato nella città metropolitana di Bologna.

Il Suo gesto, frutto di una sincera volontà di valorizzare le radici culturali e storiche del nostro territorio, rappresenta un atto di grande significato non solo per la comunità di Morano Calabro, ma per tutti coloro che si riconoscono nei valori di eccellenza, impegno e dedizione che la figura onorata incarna.

Il Premio Salvamore, voluto e coadiuvato dalla Dott.ssa Grazietta De Maria, nella Città Metropolitana di Bologna, all’interno del festival narrativo del paesaggio con un evento pubblico si è conclusa, ieri 10 Dicembre.

Tale evento ha contribuito a rendere viva la memoria di chi, con la propria opera e il proprio esempio, ha portato lustro alla nostra terra, sottolineando il legame profondo tra il passato e il presente, ma anche tra presente e futuro, perché grazie a questo insolito legame o ponte che Salvatore è, inconsapevolmente, riuscito a creare tra Morano Calabro e Bologna, porterà all’apertura di nuovi incontri, nuove iniziative, nuove collaborazioni e perché no, scambi culturali tra giovani professionisti o giovani studenti che si avvicinano all’arte della comunicazione.  

Il suo messaggio ha fatto si che si potesse iniziare a riflettere, ancora una volta, sul patrimonio umano e culturale che Morano Calabro può condividere con il mondo, e, quanto i figli della nostra Terra rimangano legati alle proprie radici.

E’ vero che la vita ci toglie e ci dà e Salvatore continua a darci tanto, come d’altronde ha sempre fatto. Se è vero che la città metropolita lo ha attratto e trattenuto a se, Morano lo ha sempre richiamato e non solo i suoi affetti, ma anche la pace e l’odore dei camini, e, ancora le passeggiate nei vicoli del paese, che con i suoi amici di sempre amava fare, amava salutare e chiacchierare un po’ con tutti… La sua macchina fotografica ha catturato tanti angoli, tanti visi, tanti colori del suo paese, e proprio le sue fotografie hanno reso visibile ciò che nel cuore portava.

Un sentito grazie, quindi, per il Suo impegno nel mantenere vive le tradizioni e nel sostenere il valore delle persone che, con il loro operato, continuano a ispirare generazioni presenti e future.

Con stima e riconoscenza da tutta la famiglia Morelli e dai suoi più cari affetti.

L.C.