Due massimi esperti delle applicazioni di robotica e chirurgia mini-invasiva al convegno in programma a Villa Igea

Con uno sguardo sempre attento sul futuro e soprattutto su quelle che saranno le metodiche di cura dei prossimi anni prosegue il cammino del Gruppo Policlinico Abano sulla strada della ricerca e dell’approfondimento scientifico. Sulla base di questo presupposto si concluderà martedì 8 novembre l’incontro organizzato ad Ancona presso la sede di Villa Igea sul tema “Prostatectomia radicale robotica: tips and triks”.

Si tratta di un appuntamento quanto mai importante, accreditato anche dal Ministero della Salute nell’ambito della formazione ECM che mette di fronte alcuni tra i massimi esperti del settore, come Angelo Porreca e Angelo Cafarelli: due medici che hanno dedicato la propria vita alle applicazioni della robotica e della chirurgia mini-invasiva. Porreca, direttore dell’Unità operativa di Urologia robotica e mini-invasiva del Policlinico di Abano Terme, è una vera e propria icona in questa particolare branca scientifica, considerato un mentore ed un maestro per coloro che si avvicinano a questa particolarissima professione. Di uguale spessore il curriculum vitae di Cafarelli, direttore dell’Unità operativa di Urologia robotica e mini-invasiva di Villa Igea ad Ancona, da sempre proteso alle innovazioni che in questo settore si presentano a ritmo costante. Il rapporto di collaborazione tra questi due luminari, coadiuvati nelle esperienze didattiche del corso dai dottori Gaetano Gallo e Roberto Orciani, consente non solo di approfondire la materia per come necessario, ma di rilevare nuovi spunti di discussione, generando quella spinta alla conoscenza che è alla base dell’essere medico.

Il percorso di apprendimento studiato da Porreca e Cafarelli è quanto mai completo e diversificato: le sessioni di lavoro, tra teoria e pratica, spaziano dal settaggio della sala operatoria al docking del robot da Vinci, dalla prostatectomia radicale robotica nerve sparing alla estrafasciale con linfadenectomia pelvica. Una seconda parte del piano didattico è riservata all’analisi di alcuni rilevanti casi clinici. Un confronto a trecentosessanta gradi, dunque, per favorire la trasmissione dell’esperienza e per restituire al termine formazione l’importanza che merita.