Tre grandi ospiti, cinque stilisti in gara e più di trenta abiti presentati: con questi numeri si è ufficialmente alzato il sipario sull’edizione 2020 della GDD FASHION WEEK e come già accaduto lo scorso anno, la “ripartenza” è avvenuta dalla città eterna, ed in particolare dal MACRO di Roma, il Museo di arte contemporanea della capitale che sostiene attivamente il progetto.
Sono stati cinque i fashion designer in gara: Flavia Mardi, Simona Bussoletti, Daniele Colasante, Paolo Pastorino e Rosa Di Marzio. Al tavolo della giuria, per valutare i concept dei concorrenti tre gli ospiti dell’arte sartoriale: Ina Bordonaro, vincitrice GDD FASHION WEEK 2018, Alberto Maiorelli, vincitore dell’edizione 2019 della GDD, ed il brand Onom.
Ma soprattutto la presenza d’eccezione dell’ex ministro Nunzia De Girolamo, opinionista e protagonista di “Ballando con le stelle”, della giovane attrice Giulia Petrungaro, interprete della fiction “Il Paradiso delle signore” e di Valeria Oppenheimer autrice e conduttrice del format televisivo “Top tutto quanto fa tendenza”. La giuria si è andata a completare con Nicolas Martino (filosofo e scrittore), Daria Manzolini (giornalista magazine “La Mia Boutique”), Claudia Nigro (Marni rappresentanze) e Juriy Villanova (Never tee stop).
L’evento ha consentito al pubblico di osservare non solo le linee innovative degli abiti proposti, ma anche gli itinerari di ricerca che la moda, da qui ai prossimi anni, percorrerà senza sosta, nel segno del made in Italy. é stata proprio Nunzia De Girolamo a sottolineare la valenza del format, capace di declinare all’unisono arte e creatività, “pilastri sui quali l’Italia dovrebbe investire di più”.
Ina Bordonaro ha presentato una collezione dedicata al mare, con tessuti leggeri e trasparenze quanto mai eleganti e sensuali. La giovane artista siciliana, già dalla prossima preview, si siederà nuovamente in giuria per valutare le performance dei partecipanti al contest.
Tanti gli applausi per Alberto Maiorelli, vincitore del 2019, che ha ricevuto la borsa di studio da 2 mila euro messa in palio da Banca Mediolanum. Il giovane studente dell’Accademia italiana, che ha sede a Firenze e Roma, ha saputo stupire tutti, anche in considerazione della sua giovane età. Un talento destinato a crescere.
Sempre ricercate le linee di Onom che, per questa particolare occasione, ha vestito l’attrice Giulia Petrungaro, pronta a riprendere le registrazioni della fiction di Rai Uno “Il paradiso delle signore”, tanto amata dal pubblico italiano.
A trionfare nella prima preview e conquistare l’accesso alla fase finale, è stata Rosa Di Marzio con una capsule basata sul claim “Io mi vesto, non mi faccio vestire”. La sua idea parla di abiti che vanno “raccontati” per privilegiare l’incontro ed il dialogo, nella convinzione che i capi debbano essere indossati da persone normali, belle nella loro imperfezione.
Per gli altri designer il percorso continua. Da qui al prossimo mese di dicembre, infatti, si svolgeranno sempre al MACRO, altre due preview in programma giovedì 21 novembre e martedì 19 dicembre.
A conclusione della serata la direttrice artistica Viviana Lorelli ha reso noto il bando dell’edizione 2020 della GDD FASHION WEEK che da sabato 26 ottobre sarà pubblicato sul sito ufficiale della kermesse (www.gddfashionweek.it) e sulle pagine Facebook e Instagram.
«L’invito che facciamo ai fashion designer – rimarca la stessa Lorelli – è di presentare i propri progetti sul tema: “LA MODA TRA DIECI ANNI. Forme, materiali e toni per la donna del domani”. Il design, in generale, e la moda, in particolare, in un futuro non troppo lontano, dovranno rispondere ai canoni del cambiamento e della sostenibilità. L’intento è progettare outfit intelligenti e sensibili che possano adattarsi principi nuovi e diversi, quali l’adattamento climatico, il riuso e riciclo, le energie pulite e rinnovabili, la diminuzione delle emissioni nocive, la scelta dei materiali. Green – economy, cultura e coesione sociale si apprestano a diventare indicatori fondamentali per dare vita ad un modello di economia della qualità legato alla creatività e all’innovazione».