Dopo l’evento dello scorso 27 maggio “Un ponte di Cultura – San Lucido e Mvimwa si incontrano”, che ha coinvolto la comunità locale in un progetto dove protagonisti sono stati i bambini dell’istituto comprensivo ed una delegazione di ragazzi provenienti dalla Tanzania guidati da Padre Lawerence, i ragazzi dell’associazione Onda D’Urto – che tra l’altro proprio ieri ha festeggiato il suo 5° compleanno – hanno intervistato Tiziana Bernardi, Presidente della Onlus Golfini Rossi prima del suo rientro a Milano.
Accompagnata da cinque giovani tanzaniani, la Bernardi è stata a San Lucido per presentare il progetto sviluppato a favore del Monastero Benedettino Holy Spirit Abbey di Mvimwa, in Tanzania, ma non è mancato il tempo di dialogare sull’ospitalità che la delegazione ha ricevuto nella cittadina a picco sul mare. Da quella nella struttura del Centro per Anziani Casa Serena, all’accoglienza nelle scuole, senza dimenticare la partecipazione della cittadinanza durante l’evento del 27, che ha visto l’incontro di due realtà diverse ma che si sentiranno, grazie a questo, più vicine nonostante migliaia di chilometri le separino.
Di seguito le dichiarazioni della Bernardi.
«Questo centro ci ha accolto con affetto e grande apertura: la signora Sandra si è prodigata per pulire le camere che non erano ancora agibili e per farci trovare la colazione al mattino.
Ho apprezzato moltissimo il tempo che è stato dedicato ad ascoltare il nostro progetto per l’Africa. Erano presenti tutti i manager di Casa Serena. Lo considero un grande valore e onore perché comunque è arrivata all’interno di questa struttura, pensata per la tutela delle fragilità umane, una proposta diversa che ha a che fare con la solidarietà internazionale, a favore di altre fragilità dunque. Io – continua – del passato di Casa Serena, ho sentito parlar solo bene da parte di tante persone. Un passato glorioso, una struttura che era stata capace di dare impulso all’economia di San Lucido, un luogo di ritrovo per tutti, anziani ma anche giovani e giovanissimi. Oggi la struttura è pressoché vuota, con solo qualche anziano. Sono ancora evidenti i segni del fasto ma anche quelli dell’obsolescenza.
L’incontro con Rocco Cosentino e Franco Nunziata, due dei manager di Casa Serena, è stato molto interessante. Era palpabile ed evidente la volontà di rilanciare e di riportare Casa Serena ad essere un centro di eccellenza in terra di Calabria, con nuovi servizi e con innovazione progettuale come ad esempio il centro per la prevenzione e cura dell’alzaimer, un centro qualificato per i disturbi alimentari, il turismo protetto per persone anziane, un giardino riqualificato con percorsi sensoriali, zone per l’aromaterapia, roseti per la manutenzione terapeutica a cura di donne e uomini amanti dei fiori, arte e musica nei laboratori etc. etc. Le potenzialità di questo posto sono davvero grandi e con la giusta guida manageriale e con la cultura e le tradizioni di ospitalità del popolo calabrese, sarà una vera rinascita»
Ci siamo poi concentrati sull’emozionante esperienza nelle scuole ed è stato un racconto ricco di commozione: «E’ stata una settimana di un’intensità emotiva inimmaginabile ed ora abbiamo la certezza assoluta che stiamo facendo la cosa giusta. A Falconara e a Torremezzo i bambini erano molto curiosi, le domande si rincorrevano ed era grande la voglia di comunicare le proprie esperienze in italiano e in inglese. Le insegnanti erano fantastiche e si alternavano tra i bambini e i giovani tanzaniani mostrando i lavori del progetto di intercultura fatti in questi mesi!
Una esperienza poi vissuta direttamente, ha entusiasmato i ragazzi tanzaniani e Padre Lawrence, il Monaco Benedettino che li accompagna. Si tratta dell’ora di lettura. L’interazione insegnante/bambino era molto efficiente. Gli stimoli di creatività erano molteplici, i collegamenti logici decisamente pertinenti e, pur giocando e ridendo, l’apprendimento era risultato estremamente efficace.
Molto toccante è stato anche il momento in cui i bambini italiani hanno cantato l’inno nazionale italiano, con la mano sul cuore. A seguire i ragazzi africani hanno cantato l’inno nazionale tanzaniano, spiegandone il profondo significato. Questo incontro si è concluso con abbracci forti gioiosi, che hanno reso il momento quasi “mistico”. Eravamo in una dimensione unica, né italiani, né tanzaniani, esseri umani prima di tutto. Queste sono le emozioni che spero di riuscire a trasferire in questo processo di contaminazione positiva in cui credo tanto».
Infine, il coinvolgente racconto dell’evento “un ponte di cultura” .
Continua Tiziana Bernardi «Con la festa si è raggiunta l’apoteosi per l’intreccio dei sentimenti di gioia e dolore, di rimpianti e speranza, di vuoti e di pieni. Questa nostra proposta di solidarietà grandissima, aperta al continente Africano più povero, ha permesso, almeno in parte, una rielaborazione collettiva del lutto per la perdita delle tre giovanissime Ida, Filomena e Sara. Il mondo continua….. la vita ci chiama….. i deboli, gli ultimi hanno bisogno di tutti noi. Questi messaggi aiutavano a guardare avanti, perché la dimensione del dolore non ha confini e non ha colore, come del resto la dimensione della gioia.
Un ringraziamento speciale vorrei farlo pervenire a don Massimo Iaconianni – continua la Bernardi – la festa è iniziata con la Santa Messa celebrata da Padre Lawrence, monaco benedettino del Monastero di Mvimwa in Tanzania. La predica invece è stata fatta da Don Massimo e, onestamente, non poteva essere ne più pertinente, ne più bella! Una lezione magistrale della storia di San Benedetto e della regola benedettina, del ruolo educativo e socio economico dei monasteri fin dalla loro nascita, per giungere poi a collegare gli ambiti di cooperazione interculturale avviata tra l’Istituto comprensivo di San Lucido e la scuola primaria del Monastero di Mvimwa. Un “file rouge” perfetto e un grande gesto di ospitalità e rispetto per la presenza sull’altare di un monaco benedettino.
San Benedetto e San Lucido…. grandi Uomini e grandi Santi li sentivo lì, con il loro spirito, in quella meravigliosa Santa Messa a lenire il dolore della piccola comunità per quello che era successo, ma anche ad incoraggiarla a guardare avanti e sognare il bene comune!
Poi la presentazione del progetto nel Chiostro, alla presenza del Sindaco Roberto Pizzuti e della dirigente scolastica Anna Osso, la curiosità di molti adulti, i bambini con la maglietta rossa (come la divisa della scuola di Mvimwa), poesie, balli …… sono state tutte situazioni che hanno collegato, unito e intrecciato un crescendo di emozioni e vibrazioni dell’anima».
Ringraziando Adele Nesci, l’Amministrazione Comunale e tutte le persone che hanno reso possibile questa bella esperienza, Tiziana Bernardi ci ha dato appuntamento a Settembre. Un importante liceo di Cosenza avvierà infatti una collaborazione con la scuola secondaria del Monastero di Mvimwa e per la sottoscrizione dell’accordo non è esclusa la presenza anche dell’Abate Denis Ndomba, che sarà in quel periodo a Roma per incontrare Papa Francesco