Sentieri di parole, il libro realizzato dagli studenti del Liceo Fermi di Cosenza

La copertina del libro

di Alessandra Caruso

“La buona scuola è veramente una buona scuola” così ha esordito la dirigente Michelina Bilotta del liceo scientifico “E.Fermi” durante la presentazione del libro “Sentieri di Parole” realizzato dagli alunni del liceo che hanno partecipato allo stage di alternanza scuola-lavoro svoltasi presso la casa editrice Pellegrini di Cosenza, che gli ha consentito di affacciarsi al mondo del lavoro.
I ragazzi durante un mese impegnativo di stage hanno creato, a fini didattici,una casa editrice virtuale chiamata “Fermi editore”, che ha svolto la sua attività in maniera parallela alla casa editrice Pellegrini.
Gli studenti, in tal modo, hanno avuto la possibilità di carpire il percorso che permette di far nascere un libro seguendo tutto l’iter: lettura del testo, scheda di valutazione, lavoro di editing, correzione delle bozze, creazione eBook.
Alla fine di questo impegnativo lavoro gli studenti hanno realizzato un vero e proprio libro in formato eBook, dal titolo, come citato sopra, “Sentieri di parole” che raccoglie: lettere, racconti brevi e poesie realizzati dagli stessi alunni del liceo a seguito di un concorso interno bandito dalla virtuale casa editrice “Fermi editore”.
La presentazione di questo libro, svoltasi sul Terrazzo Pellegrini é stata molto partecipata con la presenza dei ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro, dai molti autori che hanno realizzato “Sentieri di Parole”,la Dirigente Michelina Bilotta, l’editore Walter Pellegrini e Marta Pellegrini, figlia dell’editore, tutor dei ragazzi e le professoresse Dora Ferraro e Pina Di Fatta.
L’incontro è stato moderato dalla professoressa del liceo e addetto stampa della casa editrice Antonietta Cozza, affiancata dallo scrittore Alessandro Stella autore della casa editrice con il libro “La donna di Susa” che, nel corso della presentazione, ha rivolto alcune domande ai ragazzi.
“Cos’è-chiede Stella agli autori delle opere-per te la scrittura?”
“Per me la scrittura- risponde chiara- è un modo per sfogarmi, quando scrivo sono me stessa e in quel momento non ho bisogno di maschere”.
“Per me è un bisogno quotidiano- dice Marinella- anche quando sono per strada se ho l’ispirazione prendo il telefono e scrivo”.
Per molti altri è un modo per mettersi in contatto e raccontare a chi non c’è più le loro emozioni per altri, invece, è comunicare a chi si ama i propri sentimenti.
Dalle risposte dei giovani scrittori si può delineare la figura della scrittura che è come se fosse una bacchetta magica perchè non apre solo la mente ma, soprattutto il cuore.
Ai ragazzi dell’alternanza è stato chiesto di raccontare qual è stato il compito che gli è piaciuto svolgere all’interno del progetto.
La risposta di molti è stata il lavoro di Editing, ossia correggere i vari testi presentati, toccare con mano i sentimenti e la vita di ogni singolo autore e aiutarsi a vicenda facendo lavoro di squadra.
La preside ha concluso sottolineando che “la buona scuola è veramente una buona scuola, ascoltare ciò che dicono i ragazzi è da esempio per tutti noi, il ministero dovrebbe prendere atto di ciò che hanno fatto, i giovani d’oggi sono ricchi di emozioni e sentimenti, va data loro la parola e i mezzi per esprimersi.”

La copertina del libro
La copertina del libro