Avete mai provato a suddividere una parola in più parti per afferrarne meglio il significato? E se ci provassimo con “Libriamoci”?
LIBRI-AMO-CI che tradotto letteralmente significa “libri da amare che portano in volo”. Dunque una parola meta significativa perché al suo interno, nella fusione di più parole, mette insieme libri, volo e amore. Quest’ultimo è inteso in particolar modo come cambiamento, miglioramento, ricerca di sé e degli altri. La finalità della kermesse “Libriamoci” è proprio quella di immaginare, attraverso viaggi di parole, un cambiamento per i ragazzi, dando senso alla loro vita utilizzando proprio i grimaldelli della letteratura e del libro.
“Libriamoci”, inoltre, vuole offrire qualcosa in più nelle aule: capovolgere il modo istituzionale di fare scuola. Poeti, scrittori, attori e giornalisti si siedono infatti sulle cattedre e diventano “alberi maestri” e gli studenti si trasformano in rami pronti a far nascere nuove foglie. Probabilmente è questa la sensazione che la giornalista Alessia Principe, ospite martedì 25 ottobre nelle aule al liceo “E.Fermi” di Cosenza ha provato salendo e sedendosi in cattedra.
La sua non è stata dunque una “lexio” ma una “passeggiata al sapore di cinema, libri, letteratura”, che nel loro incastrarsi hanno suscitato negli studenti riflessione,esperienze condivise e creazioni di un pensiero nuovo. “Tre volte”, il nuovo romanzo scritto da Alessia Principe, è stato il protagonista della mattinata. La storia è quella dalla scomparsa di una bambina nella nostra terra e traccia
un viaggio lungo 30 anni durante i quali i protagonisti si sforzeranno di convincere il destino a rimettere ogni cosa al suo posto.
Attraverso la visione del booktrailer, la narrazione in presa diretta della scrittrice e la lettura di alcune pagine del romanzo, gli studenti hanno potuto riflettere su una molteplicità di temi e avvertire in maniera concreta il dolore che un genitore può provare per la scomparsa della figlia.
Alessia Principe, oltre ad essere una scrittrice, ha soprattutto un passato importante da giornalista, ha raccontato per l’appunto una serie di aneddoti legati alle sue esperienze lavorative. I ragazzi,in tal modo, hanno potuto interfacciarsi con questo mondo mutevole, provando ad interpretarne le difficoltà e ad interiorizzarne gli aspetti positivi. Inoltre la scrittrice giornalista assai funambolica, ha coinvolto tutti creando immaginariamente un mosaico di racconti, film e serie TV partendo da Stephen King, passando attraverso Suburra e infine al film horror più amato e odiato degli ultimi tempi: IT.
Dalla parte teorica è poi passata a quella pratica assegnando agli studenti un compito di scrittura creativa in un tempo molto limitato finalizzato a dare spazio alla loro immaginazione e allo spirito di inventiva. Un lavoro interessante, coinvolgente e ancora una volta in presa diretta.
Al centro comunque dell’incontro c’è sempre stato il suo libro che verrà pubblicato definitivamente a gennaio 2018. Per questo gli abbiamo posto alcune domande per conoscerne in anticipo alcune “chicche”.
Nel romanzo ci sono molti protagonisti con i loro sentimenti, quello che spicca maggiormente, almeno a quanto c’è stato raccontato, è il padre di Giulia, ce lo vuole presentare?
Giovanni è un uomo con delle debolezze come tutti gli esseri umani. Lui è una persona molto esuberante ma buona d’animo. Ama sua moglie Alessandra però commette un errore e quindi il senso di colpa lo perseguiterà per tutta la vita. All’inizio Giovanni scrive a Peppino dicendogli: “Io ho perdonato me stesso”.
Il protagonista per trent’anni è stato attraversato da un terribile senso di colpa in quanto è stato lui a perdere di vista la figlia. Per questo motivo ha dovuto convivere con la rabbia e con le conseguenze delle sue azioni. In “Tre volte”, uno dei temi fondanti è proprio quello del destino che ci fa pagare conti particolarmente alti. Gli errori li commettiamo tutti, in alcuni casi le conseguenze di questi errori non giungono, altre volte invece dobbiamo pagare il conto per tutto il tavolo.
Compaiono altri personaggi o la storia si sviluppa solo sui pensieri di Giovanni?
No, la storia ha come fondamento il viaggio di Giovanni che si muove per flashback e ricorda quindi le vicende che hanno innescato il tutto, poi ci sono le storie di altre persone che si incrociano. C’è, per esempio, la storia di Nanni, di Lea, di Luciano e Teresa che si trovano in luoghi diversi ma sono accomunati da uno stesso filo rosso .
Quanta autobiografia c’è in questo libro?
Moltissima, chi scrive mette se stesso dentro le cose, a volte si mimetizza nei personaggi ma c’è sempre. Io mi sento vicina a molti personaggi in particolare, ci sono anche degli scampoli di ricordi lontani e nelle cose che ho scritto. Sicuramente c’è un’evoluzione perché poi con gli anni ho letto altre cose, ho scritto tanto, ho studiato, ho appreso, mi piace leggere, assimilare quindi poi cambia tutto il modo di scrivere, capisci che certe cose puoi dirle in maniera diversa. Ci sono io ma ci sono io come sono cresciuta e come crescerò ancora spero.
Quanto è stato difficile passare da una scrittura giornalistica ad una narrazione?
Quando ero a scuola me lo dicevano che scrivevo troppo narrativa. Quando ho iniziato il mestiere di giornalista dicevano la stessa cosa quindi ho imparato ad essere più sintetica e a dare spazio alla notizia. Con il romanzo la notizia si trasforma nella storia. Chi ha letto il libro in anteprima mi ha detto che c’è molta descrizione, un’impronta cinematografica che ti offre una visuale completa di ogni scena di ogni personaggio. Quindi in realtà io sono una narratrice prestata al giornalismo e non il contrario.
Non ha avuto paura di perdere la tecnica giornalistica?
Io ho avuto paura di perderla fino a ieri, forse non so neanche di averla persa.
Qual è il messaggio che vuole offrire?
Non so se c’è un messaggio forse, se c’è, è quello della tenacia. Io riconosco di essere una persona molto tenace, ho un obiettivo e non so se riuscirò a raggiungerlo ma lo perseguirò fino alla fine. E così è anche il protagonista di questo libro: non si arrende mai e anche se ha sbagliato cerca di rimettere in moto le cose e far ripartire il destino.
E comunque al liceo Fermi “Libriamoci” continua ancora. Domani ci saranno due ospiti importanti nelle aule di biennio e triennio. Si inizia con Giusy Staropoli Calafati nel biennio con la sua “Terra del ritorno” che racconterà di partenze, di ritorni e il grande amore per la sua terra. Durante l’incontro con la scrittrice saranno presenti anche le scuole medie delle città, in particolar modo la scuola media “B.Zumbini” e la scuola media “Nicola Misasi” che svolgeranno anche un laboratorio di scrittura creativa con la scrittrice.
E poi, nelle aule del triennio il giornalista e scrittore Pantaleone Sergi che ha pubblicato questo bellissimo romanzo dal titolo musicale “Liberandisdomini”. Un romanzo che ci porta in un luogo profondo dell’anima e ci racconta tantissime e particolari storie. Due scrittori da ascoltare.
Il Fermi,pertanto, continua ad essere in movimento tra pagine e narrazioni.
Articolo e foto di Alessandra Caruso