RUFA CONTEST 2018 vince Francesca Cornacchini

La contemporaneità nelle sue molteplici espressioni. Shirin Neshat, protagonista indiscussa dell’edizione 2018 del RUFA CONTEST, non ha fatto altro che comunicare sé stessa, trasmettendo il suo intendere l’arte, andando oltre le forme e gli schemi. Un messaggio chiaro che gli studenti della Rome University of Fine Arts hanno personalizzato a loro immagine e somiglianza nei diversi appuntamenti che hanno caratterizzato la trasferta capitolina dell’artista iraniana.

Nella masterclass, che ha avuto luogo in un edificio simbolo della cultura romana, come l’ex Pastificio Cerere nel cuore del quartiere San Lorenzo, i venticinque concept ammessi alla finale del contest sono stati oggetto di confronto e dibattito: allievi da un lato, Shirin Neshat dall’altro, in una “battle – idea” mai banale, indirizzata alla costruzione di un pensiero trasversale, finalizzato a mescolare e contaminare il mondo interiore con quello esteriore, nella ricerca costante di immagini e suoni, riflessivi, silenziosi e taglienti. Un obiettivo ipotizzato e realizzato dal direttore artistico Emanuele Cappelli, perfettamente condiviso dal direttore dell’Accademia Fabio Mongelli e dall’event manager Alessandro Mongelli.

Dall’ex Pastificio al Teatro Olimpico, generando una sorta di collegamento tra le anime diversificate della città, quasi a colmare le distanze tra il bianco ed il nero, ad accettarne le diversità, a determinare il colore anche quando lo stesso è assente. Un “sold – out” annunciato che ha dimostrato la non – convenzionalità di Roma.

E gli occhi illuminati dei ragazzi, dei docenti, di coloro che vanno oltre le apparenze confermano la partecipazione “fisica” nel viaggio emozionale che Shirin Neshat ha realizzato, concretizzando i sensi desiderosi di estetica, di bellezza e di contenuti. Il RUFA CONTEST 2018 si mostra in linea con le divergenze sociali che l’attualità propone: “Sound or Space or Time. In White and Black”. La distanza che separa il bianco dal nero, ed il nero dal bianco, è composta da uno spazio dilatabile, che si espande e si contrae a seconda delle circostanze.

E poi gli studenti, i progetti, l’esplicazione massima di quella “Rufa – experience” capace di fare la differenza e di immaginare il domani. Venticinque esperienze nell’unicità: Iulia Bita (EUFONIA), Sonia Bouslama (MY DAD HAS BROKEN HIS WALLS), Stefano Calabrese (COMFORT ZONE), Rebeca Elena Carini (THE HILL), Francesco Castellaneta (GENTE COMUNE), Maria Cavinato (INTERFERENZA), Francesca Cornacchini (THE CODE #01), Matteo Delai (ZEMBLANITY), Giulia Di Franco (RUIN ANATOMY), Daniele Falchi (ПAPEГKΛIƩIƩ – PARENCLISI), Mirko Fracassi (CRACK), Filippo Gualazzi (LiberAzioni), Camilla Gurgone (ECHINOIDEA), Anica Huck (WHITE OUT), Mohammad Seyed Jeddi (IL CONFINE), Cem Kanyar (POLARIS), Alex Labombarda (UN SACCHETTO DI STOFFA), Francesca Lezzerini (AMORE GEOMETRICO), Francesca Mattiangeli (SPECTRUM), Emanuela Mottola (UNISONO), Davide Rossi Doria (NO/BODY), Elisa Sabatino (TIC TAC BEAT), Silvia Serraiocco (IL SEGNO DI UNA VITA), Arianna Tedesco (L’OSSERVATOREOSSERVATO), Sara Zanin (THIGH GAP_LO SPAZIO CHE AVANZA_). Fuori concorso l’ex studentessa diplomata RUFA, Cecilia Milza (in – BE – tween).

Per la vincitrice Francesca Cornacchini (THE CODE #01) una borsa di studio ed un biglietto aereo per New York, per trascorrere qualche giorno nello studio di Shirin Neshat, alla ricerca di sé stessa, ma soprattutto del futuro.