Di Asmara Bassetti
In vista delle ormai imminenti elezioni amministrative del 5 giugno, si è svolto ieri sera presso la delegazione municipale di Torremezzo, il terzo dei comizi presieduti dalle due liste che si sfideranno, anche se, come detto precedentemente e ribadito anche ieri, la sfida non sarà molto sentita. A concorrere alla carica di sindaco infatti, oltre ad Ercole Conti e ai suoi consiglieri con la lista “Unione Democratica”, sua figlia Valentina, capolista di “Unione Libera”, formazione organizzata all’ultimo momento con mogli e figlie della precedente, dopo che la voce che lo sfidante Sandro Nudo non si sarebbe alla fine presentato era diventata una certezza.
«Falconara è un paese sempre più libero, ma è il momento di cambiare rotta, perché non lo si può lasciare a chi pensa di voler amministrare a tutti i costi. Qualcuno da questa lista rimarrà fuori inevitabilmente, ma faranno parte di un gruppo che si allargherà sempre di più poiché esprime la volontà di non abbandonare Falconara a faccendieri » sono le parole dell’ancora in carica primo cittadino, che stasera, prima del silenzio elettorale ha tenuto un ultimo incontro anche a Falconara Centro.
“Una conquista senza pennacchio”, come dice lui stesso, che ha sottolineato il fatto di come gli uffici del comune in questi anni siano sempre rimasti aperti e a disposizione di chi aveva bisogno. E si sofferma su uno dei veri problemi della comunità, ovvero la cultura e la mentalità di lamentarsi sempre, facendo sì in questo modo che si limiti una sorta di crescita. «Certo, le lamentele devono esserci, ogni singolo cittadino deve farlo, con foto o sui giornali, ma se c’è un motivo valido» afferma Conti, probabilmente riferendosi al fatto che spesso alcuni cittadini si lamentano di disservizi o mancanze, anche sui social network o tramite articoli sui giornali.
«Abbiamo chiuso un consuntivo dopo dieci anni con un avanzo di 200 mila euro. Il periodo che ci attende è difficile – dice ancora Conti – poiché i nuovi bilanci si faranno con spese reali e non virtuali, ma finalmente Falconara può ripartire da zero» sono le sue ottimiste parole.
Un programma che va avanti da ben 15 anni quello di “Unione Democratica”, che anche questa volta è convinta di avere una squadra qualificata per poter affrontare un altro mandato. Al di là dei progetti di riqualificazione territoriale che la formazione politica porterà avanti, il sindaco ripone molta fiducia nei fondi POR, per lui l’unica ancora di salvezza per i piccoli comuni.
«Io penso che Falconara sia pronta da un salto di qualità, e che la coesione sociale sarà l’elemento base per creare le condizioni ideali grazie alle quali arrivare in maniera libera e partecipata alle prossime elezioni», dice inoltre, sottolineando però il fatto che gli amministratori non si possono trasformare in operai del comune, poiché in quel caso si invertirebbero i ruoli, provocando una diminuzione del tempo da dedicare agli impegni di rappresentanza e politici.
Tra gli obiettivi strategici in elenco nel programma, la videosorveglianza, uno sportello europeo e linguistico, una nuova rete elettrica per un buon risparmio energetico, una nuova toponomastica, e il potenziamento del depuratore. Da proporre anche ad altri comuni invece – ma con la volontà di realizzarlo anche autonomamente – il progetto di rendere il lungomare, in questo caso di Torremezzo, punto di forza e motore economico della comunità arbërëshe, un’isola pedonale con un unico ingresso dalla strada principale, percorribile solo ed esclusivamente a piedi o in bici.
Affrontando anche la questione dell’integrazione, e soprattutto ricordando la storia del popolo albanese integrato a quello calabrese, Conti ha sottolineato che l’incontro con altri paesi e culture è da ritenersi non un fulmine a ciel sereno ma una ricchezza, dal quale trarre spunto per non dimenticare la storia e le origini della comunità.
Ad intervenire ieri solo il sindaco e più brevemente Francesca Pirillo, a differenza della volta scorsa, quando la lista “Unione Democratica” si era presentata con l’intervento di quasi tutti i candidati, e dove “Unione Libera” aveva invece fatto intervenire la sua capolista Valentina Conti, la quale aveva parlato della sua inaspettata candidatura come di «un atto di buon senso e responsabilità personale. E – aveva detto di fianco a suo padre – seppur la mia candidatura non vuole rappresentare una rottura ma un atto di condivisione, o se volete un gesto d’amore verso il territorio a cui mi sento di appartenere, sono cosciente del fatto che ho preso un impegno serio, che cercherò di onorale al massimo delle mie possibilità e delle mie capacità, prestando la mia persona al servizio della collettività di cui sono figlia, e di fare opposizione qual’ ora ce ne fosse bisogno».