Biagio Conte, il frate che porta la croce da Palermo a Roma passando per il Santuario di San Francesco di Paola

di Settimio Martire

“Ho iniziato questo percorso quando avevo la barbetta e qualche anno in meno”, esordisce così Biagio Conte, il missionario laico palermitano che sta risalendo lo stivale con la croce in spalla per raggiungere il Santo Padre a Roma.

Un carisma unico ed una bontà d’animo che traspare dai grandi occhi azzurri, quasi nascosti dal cappuccio del saio ma pronti ad illuminarsi ogni qualvolta parla della sua “missione” con i fedeli, ed allo stesso modo quando varca la soglia di una chiesa.

L’incontro con Fra Biagio è avvenuto nella calda giornata di oggi (lunedì 9 maggio n.d.r.) nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Fiumefreddo Bruzio. Il giorno prima era stato accolto nella cittadina di Amantea e stamane di buon ora  aveva proseguito il suo lungo cammino di fede passando per Belmonte e Longobardi, dispensando saluti e benedizioni a tutti. Giunto nella popolosa frazione marina di Fiumefreddo Bruzio acclamato da un nutrito gruppo di fedeli, eccolo dapprima fermarsi a pregare verso la cappella delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore e successivamente raggiungere la Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, portatore di buone notizie come ha amato ricordare il missionario, trovandone per un po’ ristoro e l’affetto dei fedeli.

Ma la sua sosta a Fiumefreddo è solo temporanea, accompagnato dal suo fedele assistente Fra Biagio vuole raggiungere entro sera il Santuario di San Francesco di Paola, perché – come ama ricordare – con il Santo calabrese ha un legame particolare visto che fin da bambino la madre lo portava a pregare nella Chiesa di Palermo a lui dedicata. E come San Francesco di Paola anche Fra Biagio porta il bastone, un bastone che gli serve a sostenere il peso della croce, anche se ci tiene a far sapere che l’affetto dei fedeli che incontra per strada alleggerisce questo peso.

Ne approfitta per raccontare brevemente la sua storia da missionario, iniziata il 5 maggio del 1990 quando decide di fare l’eremita, e di punto in bianco lascia tutto quello che ha, abbandona la sua famiglia (preoccupata al punto di contattare il programma televisivo “chi l’ha visto”) e va a vivere nell’entroterra siciliano raccogliendosi in preghiera.

Con questo spirito affronta nel 1991 il suo primo pellegrinaggio, quello che dalla Sicilia lo porterà sulle tracce di San Francesco ad Assisi. Un viaggio che lo vede percorrere le strade calabresi in solitaria, con l’unica compagnia del cagnolino “Libertà” (trovato lungo il cammino), un viaggio da cui tornerà arricchito più che mai ma anche con qualche complicanza alla schiena ed alle gambe, tanto da costringerlo successivamente alla sedia a rotelle per un lungo periodo.

Poi qualche anno fa dopo un viaggio a Lourdes è avvenuto il “miracolo” – adesso non cammino… corro – ama scherzare il missionario che vuole portare la sua testimonianza direttamente al Santo Padre, disseminando gioia, abbracci e nuova fede a grandi e piccini che incontra sul suo cammino

Non sappiamo quando terminerà la sua missione, ne quando prevede di raggiungere la Capitale, ma sicuramente conosciamo da oggi la forza e la determinazione che spinge questo missionario a proseguire su questa strada… 

Buon viaggio Frate Biagio.