L’addio a Paolo Villaggio, uno dei personaggi più emblematici del nostro paese

Ieri 3 luglio 2017, si è spento uno dei personaggi più emblematici del nostro paese: Paolo Villaggio. Una figura ironica la sua, fondata sulla risata e sulla comicità. Ma la sua genialità stava proprio nel dare nella risata grandi insegnamenti.
Era forse uno degli ultimi eredi di una tradizione esclusivamente italiana di intrattenimento intelligente, capace di battere i tasti dolenti di una società sempre più schiacciata e intristita.
Era un uomo dalla mente multiforme, capace di segnare non solo la sua generazione, ma soprattutto quelle successive. Era un colosso sullo schermo quanto dal vivo.
E’ uno dei pochi che ha saputo fare la differenza, di quelli che tra cinquant’anni ancora si parlerà, di quelli che il nome rimarrà scritto tra i grandi che hanno fatto il cinema e la Tv italiana.
Nessuno potrà mai dimenticare il ragionier Fantozzi che ha fatto ridere fino alle lacrime, ma
nascondeva un sottobosco critico e pungente che- tra una lingua di fuori e un volo dalla finestra- spingeva a riflettere. Il professor Kranz, Giandomenico Fracchia e Marco Tullio Sperelli di “io speriamo che me la cavo”.
Questo è solo un piccolo cenno di tutto il capolavoro creato da Paolo Villaggio, un ricco e immenso tesoro da mostrare e di cui andarne fieri.
<<Ho capito che nella vita- disse Paolo Villaggio- non occorre sbattere tanto sai, per essere felici. Basta accettarla così come viene.”
Non c’è modo migliore di salutare l’ultima avventura di questo grande uomo che con una risata.
La  camera ardente sarà allestita probabilmente mercoledì mattina in Campidoglio e a seguire dovrebbe esserci una  cerimonia laica, nel pomeriggio o la sera, alla Casa del Cinema di Roma.
Articolo di Alessandra Caruso